La Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi) ha lanciato un nuovo appello alle autorità israeliane affinché venga garantito l’accesso ai media internazionali nella Striscia di Gaza. L’iniziativa, sottoscritta dalle direttrici, dai direttori e dalle redazioni delle principali testate italiane, è stata indirizzata all’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, con la richiesta di ripristinare il diritto di cronaca nelle zone di conflitto, in particolare a Gaza, colpita duramente dal conflitto in corso dal 7 ottobre 2023.
Nella lettera, inviata all’ambasciatore venerdì 9 agosto 2024, la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, ha ricordato che un appello simile era già stato indirizzato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu da oltre 70 testate internazionali. Nonostante questo, ha sottolineato Costante, a oltre nove mesi dall’inizio del conflitto, Gaza rimane ancora inaccessibile ai giornalisti, con rare eccezioni concesse solo sotto stretta sorveglianza dell’esercito israeliano.
I numeri forniti dalla Federazione Internazionale dei Giornalisti, che sostiene questa iniziativa, sono drammatici: dall’inizio del conflitto, oltre 100 reporter e operatori dei media hanno perso la vita. Una realtà che solleva enormi preoccupazioni per la libertà di stampa e la sicurezza dei professionisti sul campo.
“I giornalisti rimasti sul territorio – ha dichiarato Costante – lavorano in condizioni di estrema difficoltà, sottoposti a un vero e proprio bavaglio sul diritto di cronaca”. La segretaria generale ha evidenziato come il peso della documentazione degli eventi ricada ormai quasi esclusivamente sui reporter locali, costretti a operare in condizioni precarie e pericolose. Questo ha determinato un flusso di informazioni sempre più ridotto e poco affidabile, mettendo in discussione la veridicità dei dati provenienti da Gaza.
Questo nuovo appello della Fnsi, che segue una precedente lettera del 15 gennaio, mira a sollecitare il governo israeliano a rispettare gli impegni presi per la tutela della libertà di informazione e per la protezione dei giornalisti, considerati a tutti gli effetti civili in situazioni di conflitto. “Una stampa libera e indipendente – ha concluso Costante – è la pietra angolare della democrazia”, ribadendo l’importanza di garantire un’informazione trasparente e accessibile a livello internazionale.