Il Consiglio nazionale della Federazione nazionale della Stampa, facendo riferimento all’articolo 11 della Costituzione e “esprimendo quindi il ripudio della guerra e il ricorso ad essa come metodo di composizione dei conflitti”, ha lanciato un appello urgente a tutti gli organismi nazionali ed internazionali affinché si adoperino per ottenere un “cessate il fuoco” immediato nelle zone di conflitto, come richiesto dalla Federazione internazionale e dalla Federazione europea dei giornalisti. Questo è quanto emerge da un documento presentato dalla consigliera Vanna Palumbo, prima firmataria, durante la riunione del Consiglio nazionale tenutasi il 5 giugno 2024 a Roma.

Il documento prosegue sottolineando l’inaccettabilità del divieto di accesso agli osservatori internazionali, giornalisti e fotoreporter nei teatri di guerra, che impedisce loro di documentare gli eventi. “Un’opinione pubblica consapevole basa le sue conoscenze sui racconti degli inviati di guerra, ai quali va garantito il diritto a svolgere il proprio lavoro senza restrizioni di sorta e in sicurezza”, si legge nel testo. Di fronte alle stragi e ai massacri disumani di civili inermi, di bambini e donne che si stanno consumando in Medio Oriente, è inammissibile ostacolare l’accesso a chi ha il diritto-dovere di rappresentare la realtà.

Il Consiglio nazionale chiede inoltre che “ovunque vengano rispettati i diritti umani delle popolazioni e che si attuino le misure precauzionali ordinate dalla Corte Internazionale di Giustizia”. L’appello si conclude esortando tutte le parti coinvolte a lavorare per la liberazione immediata di tutti gli ostaggi e prigionieri e per il ripristino del pieno rispetto del diritto internazionale umanitario.